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Anelli Ronch-Medassa - Piumovimento dalle Dolomiti

Escursioni e curiosità storiche con testi di Gian Garzotto
(Sito parzialmente in costruzione)
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Anelli Ronch-Medassa

Dolomiti > Dolomiti bellunesi > Schiara Sud - Rui Frèt

Anello per Casere Ronch e Medassa
Dal Col di Roanza
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)


                                               Traccia reale GPS riportata su IGM-25000

Descrizione dell'anello
Ai Bivacchi dei Ronch e Medassa per un anello su vecchi sentieri ripristinati nel Parco delle Dolomiti Bellunesi. Si tratta di una escursione in ambiente selvaggio e fuori dal turismo di massa. L'itinerario inizia presso il ristorante-bar al Col di Roanza, dove il parcheggio è gratuito. Il sentiero purtroppo privo di indicazioni (divelte) si diparte verso ovest quindici metri a nord della costruzione (paletti con segni bianco-rossi), tagliando il limitare della boscaglia ad ovest ed infilandosi a nord nel bosco sfiorando la presa di un acquedotto. Si raccorda con la pista forestale che conduce con quattro km, superando anche una galleria di quattrocento metri, alla nuova teleferica di servizio del rif. 7° Alpini (m.850). Circa cinquanta metri prima della teleferica si diparte a dx il sentiero n.509 che conduce sempre ben largo e segnato sino al Biv. Casera dei Ronch a quota m.1324 .
Il bivacco sarà inaugurato alla data 31 ottobre 2009, dispone di arredamento solido e spartano: una tavola, panche, focolare ed un tavolato per dormire con il sacco a pelo.


    Tratto di sentiero attrezzato con scalini


Pian delle Breghe. Il palo segnaletico dal quale bsogna salire a dx (sud) per I Pradusei o Pass de la Cavàla


Casera delle Breghe. I resti della antica casera. In fondo il sentiero prosegue per I Ronch.


La Caverna (a fianco un rivo d'acqua) che fungeva da 'casèl del làt' per casera delle Breghe
Per arrivarci: Dal prato delle breghe salire a sud sino a m.1350 e poi a sud-est  per largo sentiero sino a m.1390.


Il bivacco dei Ronch ed a sx due sportivi intenti nel compimento dell'anello Col di Roanza - I Ronch- Troi de la Lasta- Cima Serva-Col di Roanza. (autunno 2009)


        Salendo il sentiero per I Ronch : Il Sass della Tenzòn chiamato anche La Rachèta, a sx forc. Tanzòn


            Come erano la Casera e la Pendana dei Ronch precedentemente alla costruzione del Bivacco.

Si prosegue ad est del bivacco seguendo le indicazioni per forc. Cervoi sent. 509 sino ad un grande masso - ben visibile anche dalla casera - ove vi è il bivio a sx verso NordOvest per Casera Palaza. Si prosegue con qualche saliscendi sino alla quota max. di m. 1449 presso un pulpito molto panoramico. Con stretti tornanti e largo sentiero poi si cala circa duecento metri sino a raccordarsi con il sent. n.507 che sale a forc. Tanzon. In discesa in breve sino alla Casera Palaza (buon ricovero per il maltempo - non dispone di tavolato). -ore 3.00 dal park del Col di Roanza.

                                                              La Casera Palazzaa m.1167

Dalla Casera Palaza il sentiero cala a sud dapprima in mezzo alle ortiche ma subito dopo il tracciato diviene evidente e costeggia sotto alle Piaie (sono le le rocce sovrastanti) ed è talvolta intagliato nella roccia ma provvisto di ponticelli costruiti recentemente che agevolano molto il passaggio. Si esce dal bosco di pini presso i ruderi di Casere Maiolera (m.1028) ove vi è un bivio fornito di indicazioni e qui si prende a destra verso ovest con buona salita.
Si sale per tornanti con sentiero ampio superando una sorgente con fontana a quota m.1244 e pervenendo in dieci minuti al biv. Casera Medassa a quota 1364 (errata la quota di 1340 m riportata sulle carte così come l'ubicazione che si trova 80 mt. nord-ovest rispetto alla cartografia). Il Bivacco è stato costruto dai volontari del C.A.I. di Belluno in memoria degli amici caduti in montagna. Dispone di stufa, tavolo, panche e tavolato per circa otto - dieci persone. - ore 2 dal Biv.Casera Ronc.-


                                                         Casera Medassa (m.1364)


                  I Pinei, il Burèl, le Pale , segnato in giallo il luogo dove è sito il ricovero Casera Medassa


     
Casera Medassa  m.1364


                  1983: al biv. della Medassa appena ristrutturato, l'ultino a dx è Marino Guardiano.

Ora si seguono le indicazioni del sentiero che cala la costa sud della Pala Bernarda, ritornando indietro sino all'ultimo tornante che porta al bivacco e proseguendo verso il bosco di larici. Il sentiero è obbligato, sempre largo ma con una buona pendenza. Si raccorda al sentiero n.501 del rif. 7 Alpini poco sopra ai ruderi della Casera dell'Alberch a quota m.780.
Si scende sino al ponte Mariano dove non si attraversa il ponte ma si segue il sentiero ad est con indicazioni per il Col di Roanza. Attraversato il Rui Frèt su sassi, Il sentiero diviene poi pista forestale che rimonta sino alla galleria con undici corti tornanti e poi il percorso è comune a quello dell'andata.-circa ore 2.15 dal Biv.Medassa.

Dislivello complessivo circa 1300 mt - ore 7 circa - sviluppo 19 Km.
Cartografia: Tabacco n.024 - Belluno - 1:25000 GPS-UTM
Tabacco - Il Parco delle Dolomiti Bellunesi - 1:25000 GPS-UTM
Ulteriori informazioni:
http://www.caibelluno.it


                               Note per l'accesso ai Pradusei dai ruderi di cas. Breghe
(NB: Non è turistico ma solo per esperti - EE)
Questo è il sentiero dove i pastori 'paravano' gli ovini sui pascoli dei Pradusei, è tuttora il sentiero privilegiato dalla selvaggina che lo mantiene ben battuto ove il passaggio è obbligato. E' raggiungibile anche verso Sud dalla caverna (con ruscello a fianco)  che fungeva da Casèl del Làt per cas. Breghe ( m.1390).

     
   Dalle creste del M.Serva: il Prato delle Breghe (m.1300), la costa boscosa da risalire, il pulpito di q.1683


Foto dalle Piaie: in azzurro il sentiero di accesso ai Pradusei per la costa boscosa delle Breghe, in giallo l'accesso al Pass de la Cavàla dal ghiaione del valòn nord del M.Serva.

Si risale  il sentiero CAI per il Biv. Casera 'I Ronch', sino al prato pianeggiante a m.1300 (palo segnaletico 50 m NO dai ruderi di Cas Breghe). Si prende in moderata salita  per radura verso SSO sino a seguire l'ampia carreggiata del sentiero che porta alla larga sella del Col Delle Breghe (forc. Pontòn de i Càrpen m. 1363) Ometto.
Si tralascia il sentiero che volge verso  sud  (Pass de la Cavàla)  e si volge in salita a SE (tenersi  a nord sotto la costa boscosa che porta dal Col delle Breghe al pulpito di q.1480.) La traccia inizialmente è incerta ma diviene ben presto sentiero presso una roccia, compie due tornanti e si porta sul filo di cresta. Dalla cresta ci si infila in  un rado bosco di pini uscendo a sx dove il sentiero aggira il pulpito di m.1480 e raggiunge un canalino. Si sale il  canalino  ripido dove il sentiero addirittura si sdoppia e poi si fa roccioso  uscendo verso dx Sud (m.1620)
(un tempo c'erano pali diagonali che facilitavano il transito). Si traversa a Sud nell'ampio canale erboso calante dal pulpito quotato m.1683.3 ctr. Si raggiumge la sponda sx orografica del canale che si risale dove la vegetazione è più rada. Il percorso è quello dell' Alta Via dei Bellunesi ed è parzialmente segnato.

NB: l'alternativa è l'accesso descritto da Piero Rossi (SCHIARA) nella guida dei Monti D'Italia (pag.164 var.eb) per i ghiaioni nord della Costa del Cavallo (Valòn nord del Serva),  utilissima per la discesa che diviene anche più divertente mentre per la salita  è preferibile un buon sentiero ad un ripido ghiaione.



   Appunti sul 'Pass de la Cavàla'

Il Pass de la Cavàla è chiamato così poichè scavalca la costa oggi chiamata 'de la Cavàla', dorsale nord-ovest del M. Serva. Nelle carte del 1800 veniva denominata 'Costa del Cavallo' - Von Zach (1798-1805i). Nella topografia del 1866-Sieffert viene segnato  il sentiero  che congiunge le malghe del M.Serva (Pian dei Fioc) con quella dei Ronch appunto per detto tragitto pastorale.
In realtà esistono due scavalcamenti della dorsale del Cavallo, quello basso è quello per il quale venivano fatte passare le bestie, quello alto è un tragitto di caccia che permette di aggirare la costa a m.1741 IGM ed anche, da quì,  di raggiungere la cresta ovest del M.Serva a m.1950 circa per roccette e sfasciumi. (alpinistici)

Nel ritaglio  Kriegskarte di Anton Von Zach   non c' è il sentiero del Pass dela Cavala ma solo il 'Troi de la Lasta'

Il Passo della Cavàla basso (1584.6 m. CTR) è raggiungibile dalla forcella della 'Bòca del Rosp' (1575m) dapprima per largo sentiero ormai invaso dalla vegetazione che si inoltra verso NNOvest, dapprima in leggera discesa, poi pianeggiante e poi con saliscendi. Si supera la Costa della Doga (1600 m. circa) e si scende superando altra costa  e  pervenendo più bassi del passo ad una quota di m.1540 circa.
E' un sentiero a volte molto esposto sulle ripide coste delle Agnellèze ed a volte imboscato dalla vegetazione. La  carreggiata di alcuni tratti però toglie ogni dubbio sulla sua antica frequentazione.
E' anche raggiumgibile dal Valòn delle Agnellèze o risalendo la Costa della Dòga. (tutti percorsi difficili)
Nel versante Nord il sentiero scende  mantenedosi alla dx della verde valletta per poi superare un passo protetto da un roccione. Oltrepassata la roccia mantenendosi a dx  per ripido bosco di larici, diagonalmente si guadagna il ghiaione sottostante che confluisce con quello principale dove le bestie mantengono battuto il sentiero che porta alla forcella delle Breghe.  (percorso nel 1968 con Gianni Giordani)


Segnato il percorso pastorale da nord verso la costa dela Cavàla ' Pass de la Cavàla basso ' a m.1584.
 P. Rossi riporta, con stessa dizione, altro passaggio pedonale molto arduo e più in quota (giallo) a m.1741 c.




                   Dalla Costa della Doga i due passaggi della costa del Cavallo (Passi della Cavàla)


Ritaglio di topografia del Guernieri-Seiffert-1866 dove si capisce come le Casere del M.Serva, I Ronch e la Palazza con le Majolere fossero collegate da un sentiero pastorale per il Pass de la Cavàla. Si giustifica così l'ampia carreggiata che presentano (a tratti) questi sentieri da molti decenni non più frequentati.


Il tracciato della 'Alta Via dei Bellunesi' in tratti rossi - Pass de la Cavàla a tratti gialli - con tratti bleu il passaggio alto descritto da Piero Rossi nella guida 'Schiara' -Guida dei Monti d'Italia' pag.164 itiner.27f. Entrambi i passaggi scavalcano la Costa del Cavallo, alpinistico quello alto, difficile quello basso.


   "...insidiosi lastroni rocciosi ed erbosi (Pass de la Cavàla, 1741 m. prudenza!)..."  P.Rossi 'Schiara' pag.164





                Anello da Case Bortot per C.Palazza -Ex C.Majolere-C.Medassa-Pte.Mariano

Si tratta di un percorso ad anello per sentieri segnati, ben battuti e facilmente percorribili. Il periodo consigliato per l'escursione e' quello primaverile, in quanto il tragitto e' interamente esposto a sud e percorribile gia' da marzo-aprile.

Dislivello complessivo circa 900mt.
Acqua: Salendo verso C.Palazza a (mt.930)
Fontanello 15 min. prima di C.Medassa.(mt.1225)
Tempo ore 5-6 escluse le soste


Dal parcheggio di Case Bortot (mt.700) si segue la mulattiera che porta in circa 45 minuti al P.te Mariano con un saliscendi di circa una settantina di metri.
Si tralascia il bivio appena dopo il ponte (a dx porta verso il "Troi dei Scalèt" e verso il Col di Roanza.)
Si salgono due tornanti per il sentiero in direzione del Rif.7° Alpini e presso un tornante vi e' la segnaletica che indica Forc.Tanzon e C.ra Medassa. Si prende a dx in leggera discesa, poi il sentiero sale ben battuto con moderata pendenza seguendo alto la valle del Rio Freddo sulla dx orografica.
Si perviene dopo circa venti minuti al bivio per C.Medassa e qui si prosegue diritti in leggera pendenza sempre costeggiando alti il torrente.
La mulattiera sale con pendenza ideale sempre larga e ben battuta, supera alla quota di circa 930mt. una valletta con acqua e porta al colle sottostante la Casera che andra' risalito con molti tornanti. Si perviene alla Casera per un bosco di pini e poi tagliando una vegetazione di lamponi ed ortiche. (mt.1167) Circa ore 2 da Case Bortot.


        La Casera della ex malga Palazza a m.1167

NB:La casera Palazza e' in muratura, tetto in lamiera e "larin" funzionante. Vi sono attrezzi per il taglio della legna, tavolo e panche costruite in modo rudimentale ma efficenti.
Vi e' il libro delle firme. L'acqua e' presente da una sorgente circa dieci minuti per il sentiero che porta a Forc.Tanzon, prima del bivio per Cas.Ronch. Se la vegetazione lo consente, la stessa acqua si incontra anche attraversando verso est dalla casera per circa cinque minuti in quota per sentiero sommerso dalla vegetazione.
Dalla casera Il sentiero per le Majolere si diparte diagonalmente in discesa verso Sud dallo spigolo sud della Casera.
(Il sentiero normale per P.te Mariano si diparte in discesa diagonalmente verso est dallo spigolo est della Casera.
Il sentiero per Forc.Tanzon sale dal lato ovest della Casera rimontando una spalla tra la vegetazione.)

Si cala in discesa dallo spigolo sud della Casera tra le ortiche e la vegetazione di lamponi in direzione Sud e dopo una ventina dii metri il sentiero appare ben battuto e visibile. Il sentiero taglia diagonalmente la costa in discesa e poi rimonta una valletta con un passo in salita. (NB. Un sentiero sale a destra verso Nord il bordo della dx orogr. della valletta e si perde tra gli schianti di alberi dovuti a slavine circa cento metri a monte)
Si cala per buon sentiero diagonalmente e superando un rivo d'acqua (circa mt.1025) si oltrepassa una costa molto ripida (sentiero piu' stretto) e poi per larga mulattiera si perviene alla radura delle ex Cas.Majolere (segnaletica) alla quota di mt.1000 circa.
(Delle casere non vi e' piu' traccia). (circa 20 min. dalla C.Palazza)
Al bivio si segue il sentiero molto battuto che sale inoltrandosi nel bosco a destra verso nord. Esso sale molto ampio, talvolta la carreggiata e' ampia come quella di una pista forestale; oltrepassata una valletta priva di acqua, si supera subito dopo (mt.1225) a dx un fontanello con acqua. (ultimo rifornimento di acqua, infatti presso la Cas. Medassa non vi e' acqua.)
In circa 15 min. dall'acqua si perviene alla Casera Medassa sita a ridosso di un roccione sporgente. (Mt.1365 circa)- Circa 1 ora dalle Majolere.


  La fonte sempre attiva sotto il colle della Medassa


                 Alla Casera di Medassa (m.1364) durante l' annuale incontro degli amici della 'Val Picòna'...


               L'interno del Ricovero della Medassa a ricordo degli amici Piero, Poldo, Renzo e Marino.

NB: La Cas.Medassa (m.1364) e' stata ricostruita completamente dai soci del Cai di Belluno negli anni '70. Purtroppo e' divenuta alloggio per bracconieri e roditori.
Vi sono tavolacci che consentono il ricovero di una decina di persone, vi e' tavolo e panche, un bidone di plastica consente di salvare le coperte ed il libro delle firme.
La costruzione e' dedicata agli amici rocciatori del Cai di Belluno caduti in montagna Piero, Paolo e Renzo (Pece).
Dalla casera, il sentiero che cala al P.te Mariano per la Pala Bernarda attraversa lungamente in leggerissima pendenza in direzione ovest ad una quota dieci mt. inferiore a quella della casera, per un rado bosco di larici e pini. (segnaletica)
Il sentiero che sale verso la Forc.Pis.Pilon invece sale la pala erbosa a nord-ovest della Casera, salendo rasente al bosco di larici. (segnaletica)
Il percorso di discesa e' segnato piu' che bene con vernice rossa sugli alberi e striscie rosse (al 1998), e' disboscato, ben battuto e frequentato.
Si scende leggermente e poi si giunge al bivio (segnaletica) posto proprio di fronte alla casera e si prosegue diritti in piano verso s.ovest.
Il sentiero attraversa lungamente tra la vegetazione di larici e pini sino a dove la costa cala in val D'Ardo (si lasci perdere l'invito a scendere per il versante di Val D'Ardo) e quindi scende seguendo la segnaletica che si inoltra nel bosco piu' fitto.
Si segue a lungo una costa che cala ripidamente per bosco di faggi, mantenendosi ad est di essa per sentiero ben segnato ed evidente che non permette errori.
Questa discesa e' pittosto ripida e porta velocemente a perdere quota sino a ricongiungersi al sentiero che sale al Rif. 7°Alpini proprio nei pressi del rudere sito sul colle sovrastante al P.te Mariano, esttamente presso il tornante a monte di esso (indicazioni-bivio molto evidente) - Circa 1 ora .-
Dal P.te Mariano, in circa 45 minuti si perviene nuovamente al parcheggio di Case Bortot.
 



                                      I luoghi della Val dell'Ardo nel 1798
visti dall'invasore austriaco dopo il trattato di Campoformido


Quando, dopo la fine dela Serenissima Repubblica di Venezia ed il subentro non samguinoso di Napoleone a Venezia, seguì la cessione dei Francesi del Ducato di Venezia agli Austriaci.
La prima mossa dell'imperatore fu quella di mappare dettagliatamente il territorio del Ducato con dettagliate descrizioni mlitari sulle vie di comunicazione e sulle risorse del territorio.
Erano da poco nati i primi teodoliti che permettevano di mappare il territorio in forma non distorta: il lavoro fu assegnato al barone Von Zach che concluse l'opera ciclopica (per quei tempi ) in sette anni.
La Kriegskarte (carta di guerra) rimase segreta dal  1798 al 2005 e venne quindi pubblicata in italiano e tedesco dalla Fondazione Benetton completa di 120 fogli e due grossi volumi di descrizioni e considerazioni militari, il tutto racchiuso in un cofanetto in cartone. L'opera può essere consultata nelle maggiori biblioteche del Veneto.
Le mappe, molto dettagliate, consentono il ritrovamento di antichi sentieri, oronimi e toponimi oggi persi e dimostrano come gli austriaci, nelle loro successive incursioni in Italia delle guerre di indipendenza del 1848 e della grande guerra 1915-1918 conoscessero alla perfezione il nostro territorio.

I numeri di riferimento riguardano la traduzione dei toponimi con riferimento alla Carta d'Italia IGM locale.
La descrizione di questo foglio XII-9 è del Cap. Catinelli (chiaramente italiano...) a pag.274 del vol. I delle Descrizioni Militari della Kriegskarte.


Si possono leggere il M.Prieta che è la Gusèla del Vescovà con il M.Schiara.
Il punto -4- indica la forcella del Marmol che allora era innevata e percorribile.
Il  punto -5- si riferisce a Forc. Tanzòn e Forcella Caneva, il Campigo è presso forc. Zervòi
Il punto -7- descrive il 'Troi della Lasta' che era anche raffigurato sulla carta a puntini e sola traccia di fondo.

Accennando alla importanza di Forc. Zervoi, il Cap. Catinelli prevede il ripiegamento italiano da Longarone verso Belluno dopo l'arresto delle truppe in ritirata a Fortogna da parte di Rommel  (dopo Caporetto - 1917)

Riporta i sentieri di fondovalle della Val dell'Ardo, allora molto disagevoli, accennando al passaggio del 'Troi dei Scalèt'  (Scalòn) evitabile tenendosi alti per il 'Pass della Cavàla' che però egli non ha mai percorso e non è riportato sulla sua carta.
Il Castiel si riferisce all'antico Catelviro, oggi Pala Alta- Crisal è il Torrente Gresàl.
Si evince chiaramente che, nella maggior parte delle note, le informazioni venivano date dai cacciatori locali.


Nel ritaglio Kriegskarte di Anton Von Zach    - Catinelli - il 'Troi de la Lasta' al centro a dx.
Si noti come non venga riportato il sentiero del 'Pass dela Cavàla'
 



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