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Catinaccio - Piumovimento dalle Dolomiti

Escursioni e curiosità storiche con testi di Gian Garzotto
(Sito parzialmente in costruzione)
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Catinaccio

Dolomiti > Catinaccio-Latemar
                                          CATINACCIO D’ANTERMOIA (mt.3002)
                                               Percorso ad anello dal Rif.Gardeccia

Si tratta di una escursione classica per alpinisti esperti di vie ferrate in genere, ma il percorso si lascia anche semplificare evitando la salita su roccia della cima del Catinaccio. Dai boschi di Gardeccia si sale in mezzo ad un anfiteatro di crode per la Val Dal Vajolet sino al Rif. Principe e da qui si sale il Catinaccio per una facile ferrata e lo si discende giu’ per il versante di Antermoia per altra facile ferrata.
Si raggiunge il rifugio D’Antermoia in terreno pianeggiante e  per il passo di Lausa si scende per il sentiero delle scalette al Rif. Gardeccia.
L’itinerario e’ lungo, richiede allenamento ma lo si può fare anche in due giorni pernottando al rifugio D’Antermoia. La copertura telefonica è buona solo sulla parte alta del percorso, ottima dalla vetta del Catinaccio.

Dislivello complessivo mt. 1300 circa.
Acqua presso i rifugi.
Ore 8 escluse le soste.

AVVICINAMENTO
La strada  rotabile per il Rif. Gardeccia e’ interdetta al traffico in località Muncion a mt.1500 e quindi è consigliabile utilizzare il pullmino navetta che da Pozza di Fassa parte ogni mezz’ora dalle 7.30 del mattino per Gardeccia. (al 1999 costa circa 5 Euro andata-ritorno,  lo stesso pullmino e’ utilizzabile per il ritorno con corsa ultima alle 19 da Gardeccia). La zona è molto frequentata.

DESCRIZIONE
Dal Rif. Gardeccia  (mt.1950) si segue la pista rotabile non asfaltata che sale la Val dal Vajolet.

NB: Vajolet significa violetto in inglese, il nome delle famose torri del Vajolet e’ stato dato dagli alpinisti inglesi che per primi hanno scoperto alpinisticamente queste zone, affascinati dal colore violetto dei monti all’alba ed al  tramonto. Vi sono numerosi alberghi e vi e’ anche un emporio che vende un poco di tutto.

La strada rotabile si snoda con moderata pendenza per la valle e raggiunge con qualche tornante (proprio sotto alle maestose pareti del Catinaccio di Rosengarden) il piccolo altopiano dove vi sono i rifugi Preuss e Vajolet a mt. 2243.
A sinistra (ovest) sale il canalone che porta alle Torri del Vajolet ed ai rifugi Re Alberto I° e Santner.
Ore 0.45-1 circa dal rif.Gardeccia.

Si prosegue diritti per la valle verso il Catinaccio che si vede sulla destra in fondo, e la sua parete ovest che andrà salita per la ferrata al mattino è sempre in ombra.
La salita per la mulattiera tra ghiaioni e morene porta al Passo Principe, dove e’ sito anche il Rif.Principe alla quota di mt. 2599. Il rifugio sorge sulla sinistra della forcella, addossato alle crode.
Ore 0.45-1 circa dai rif. Preuss e Vajolet.     

NB: Dal Rif. Principe, non volendo salire il Catinaccio per la ferrata e’ possibile aggirarlo e congiungersi al percorso dove inizia l’altra ferrata sul versante Est per sentiero.
In questo caso si deve seguire il sentiero Nr.584 che si stacca dalla forcella e taglia i ghiaioni sotto al Catinaccio in direzione sud-est, salendo al Passo d’Antermoia (mt.2770) e poi calando verso il piano della Val d’Antermoia sino a ricongiungersi con il tracciato del percorso attrezzato. (ore 1 circa)
La salita per via ferrata del Catinaccio d’Antermoia e’ molto meno difficile di quello che sembra guardando le persone salire dal rif.Principe. Infatti si tratta di seguire tutta una serie di cengie e canalini ampi e non difficili, bene attrezzati e molto articolati. La traversata tra antecima e cima  va fatta con attenzione, in quanto molto aerea, sottile e priva di corda d’acciaio. Non e’  comunque per niente difficile.
L’attacco della ferrata e’ sullo spigolo di roccia antistante il Rifugio Principe, in cima al piccolo ghiaione dove sale il sentiero a tornanti. (lapide, infissi metallici tolti)

Indossata l’imbragatura si attraversa a sinistra dello spigolo sul versante che guarda il rifugio ed aggirato lo spigolo si entra in un canalino facile che porta ad una cengia soprastante. Si cala per due scale metalliche e poi si segue una larga cengia simile ad un trincerone (corde fisse continue) che porta poi ad un canalino ed alla larga cengia soprastante. Questo tratto e’ visibile dal rifugio ed e’ la chiave di tutta la salita, in quanto la difficolta’ della salita è tutta qui.
Si segue la larga cengia che obliqua da destra verso sinistra (corde fisse) per una serie di divertenti canalini e crestine e si perviene ad una serie di corde fisse che portano sino alla cresta sommitale. Qui le corde finiscono e la cresta aguzza va seguita sino alla croce della cima, mantenendosi o in equilibrio sulla cresta oppure leggermente sottocresta verso est sfruttando la cresta come appiglio per le mani. La croce e’ metallica, riempita di pietre per conferire maggiore solidità. (mt.3002)
Ore 1  circa dal Rif. Principe

La copertura telefonica dalla vetta e’ buona. Il panorama da quassù è veramente appagante in quanto lo sguardo spazia  a trecentosessanta gradi per tutte le vette dolomitiche e sulle cime d’Ortles , Cevedale, Gran Pilastro. E’ ben visibile ad est il rifugio d’Antermoia presso il laghetto glaciale, in fondo al gran piano della Val d’Antermoia.
Dalla vetta si prosegue per qualche metro in cresta in direzione sud e quindi si cala per un canalino (corda fissa) giù ad est scendendo facili roccette e quindi per una larga cengia dove sono fissate corde metalliche.
Si gira la costa rocciosa e si scende a lungo con la sicurezza delle corde piazzate nei posti giusti sino a risalire qualche metro per giungere sul colle roccioso prospiciente alla parete est del Catinaccio.
Ora si cala per sentierino che si destreggia tra le roccette in direzione del Passo d’Antermoia, ancora una corda metallica e quindi si perviene all’attacco delle roccie, dove vi e’ un canalino con ghiaccio perenne.
Vi sono poi due sentierini che portano giù al grande piano d’Antermoia, uno e’ quello che cala dalla forcella d’Antermoia, l’altro si mantiene più sotto le crode del Catinaccio, ma entrambi poi si congiungono in fondo al ghiaione.
Ora si segue il tracciato n. 584 che taglia il piano, in vista del laghetto d’Antermoia vi e’ il bivio per la ferrata Laurenzi che sale verso nord a sinistra.
Superato il lago si perviene al Rif. D’Antermoia alla quota di mt.2497.
Il rifugio e’ sito in una posizione panoramica, tra il lago, la Croda del Lago ed a Sud il Polentòn, una classica cima rotondeggiante. Vi perviene una teleferica di servizio.  
Ore 1.30 dalla vetta del Catinaccio, 4-5 ore circa dal Rif.Gardeccia escluse le soste.   
 
Dal rifugio si sale per traccia con segni ma scarsamente visibile sul terreno verso il panettone roccioso a sud-est e lo si risale facendo attenzione ai segni non sempre ben visibili su quel tipo di terreno. Molti ometti facilitano l’orientamento, poi  il sentiero ben largo e battuto sale con leggera pendenza verso il passo di Lausa (mt.2700) che si raggiunge su terreno quasi pianeggiante. E’ curioso vedere in questo luogo sassi di colore scuro in mezzo ai detriti dolomitici.
Ore 1 dal rifugio d’Antermoia.
Si scende per ottima mulattiera superando un grande pianoro e quindi pervenendo alla quota di mt. 2500 circa ad una forcelletta  a sud di una conca (laghetto) dove vi e’ un bivio ed il sentiero che volge ad ovest verso destra porta al rif.Preuss e rif. Vajolet.
Si risale la costa per qualche decina di metri e quindi (passo delle scalette) si cala giù per il canalone verso sud per un sentierino che si destreggia tra le roccette.
Questo sentiero si chiama LarsechWeg  o sentiero delle scalette. La discesa è piuttosto ripida ma il sentierino e la segnaletica sono buone.
Si giunge a superare due corde fisse e qualche greppia che permettono di superare un salto di roccia di una cinquantina di metri.
Si scende ancora sino in fondo al canalone dove (acqua) si risale per qualche metro per terreno di rocce scure sino ad una forcellina, quindi il sentiero prosegue tra la vegetazione calando diagonalmente e superando una costa di mughe.
Ad un bivio si tralascia il sentiero che cala giù verso la valle e si segue la diramazione di destra che con qualche saliscendi e poi in leggera salita porta al rifugio Gardeccia attraversando dei ghiaioni e poi calando giù tra le mughe.
Ore 1.30-2  dal passo Lausa. Ore 3 circa dal Rif. D’Antermoia.




                                          CATINACCIO - Anello per la Roda de Vael
                                Dal Rif. Fronza (RosengardenHutte) Per il passo delle Zigolade

E' un percorso ad anello molto panoramico su larghi sentieri ben segnalati e battuti. Il sentiero si inoltra tra le rocce del Rosengarden traversando alto sopra Gardeccia e compiendo un giro completo attorno alla Roda de Vael. Molto panoramico anche sul Latemar, che è ammirabile dal monumento a Christomannos (Pioniere ottocentesco di queste montagne).Il superamento di facili roccette iniziali, attrezzate appena dietro il rif. Fronza , richiedono attenzione (ed un cordino con moschettone per le persone meno esperte).

Ore 6 circa escluse le soste
Dislivello m.700 circa compresi i saliscendi
Non vi è acqua sul tragitto di ritorno.
Buona copertura telefonica su tutto il percorso

AVVICINAMENTO

Da Vigo di Fassa si sale per la strada del passo di Costalunga, e superatolo dopo circa un chilometro si segue a destra la strada per il Passo Nigra. Raggiunti gli impianti di Frommer Alm si parcheggia l'auto.
(la seggiovia apre con orario mattutino alla 8.15). Euro 7 a persona solo salita.
La salita in seggiovia richiede circa 25 minuti e supera un dislivello di circa seicento metri, facendo risparmiare circa due ore di cammino. Salendo con la seggiovia si può già vedere verso sud la stradina che verrà percorsa al ritorno, essa  taglia pressochè in piano i ghiaioni sottostanti la Cima Sforcella e la Roda de Vaèl.


Monumento a Christomannos                                                   La Roda de Vael dal Passo delle Zigolade

DESCRIZIONE
Si raggiunge il rifugio per stradina (m.2339) e lo si aggira verso ovest salendo poi verso nord per sentiero su roccia n.550 che si inerpica a nord del rifugio per divertenti roccette. Si sale il pulpito sovrastante il rifugio con l'ausilio di corde metalliche sino ad un bivio.
Il sentiero n.542 prosegue verso nord tagliando diagonalmente la costa rocciosa e poi sale per la Ferrata al rif. Santner.
Il sentiero n.550 è quello che dobbiamo seguire. Esso traversa per larghe cengie e ghiaie sino sotto al canalone delle Coronelle e poi vi si infila, risalendolo tutto a stretti tornanti sino in cima.
In questo tratto occorre fare attenzione alle pietre, in quanto pur essendo il sentiero molto largo, i sassi che cadono rotolano sino in fondo. Passo delle Coronelle (m.2630) La salita comporta un dislivello di m.300 circa ed un'ora di cammino.
Dal passo delle Coronelle si gode di un ottimo panorama sul Catinaccio di Rosengarden, le cime a nord-ovest più vicine, e sul Catinaccio di Antermoia, il più alto a Nord. Sotto di noi gli alberghi di Gardeccia.

Si scende mantenendosi sulla sinistra del canalone, ove vi è spesso un passo su neve o ghiaccio. Si segue la mulattiera che cala mantenendosi sulla sinistra (nord) dell'anfiteatro ghiaioso.
Vi è una possibilità anche di tagliare i ghiaioni verso est con un anello sfiorando  una forcellina non agibile per poi ricongiungersi al sentiero proprio in fondo al catino ghiaioso. I percorsi sono in vista.
Superato il bordo del catino ghiaioso si prosegue con leggera pendenza verso nord, sino all'incrocio con il sentiero n.541 che proviene dei rifugi Preuss e Vajolet.(m.2416) ore 0.20 dal Passo.
Si inverte il cammino, proseguendo per il sentiero verso sud,  superando un rivo d'acqua ove conviene fare rifornimento.
Si oltrepassa il franoso e giallo canalone ove cala il percorso (n.558) che proviene dal passo dei Mugoni  e si prosegue con piccoli saliscendi sino ad un giallo gengarme rocccioso (circa 2300 m.) dove dal basso per i ghiaioni proviene un sentiero da Gardeccia  ed altro sentiero prosegue in leggera discesa verso una caratteristica costa (che cala proprio dalle Zigolade.)
A questo punto il sentiero sale per il canale ghiaioso, superando anche una fascia di rocce che in precedenza sembravano molto ripide per un gioco di prospettiva. Superate queste ultime  il sentiero si fa più largo e molto panoramico (finestre di roccia) e raggiunge con un paio di tornanti il Passo delle Zigolade a mt.2550. Dal bivio di m.2416 ore 1.15.

Dal passo delle Zigolade possiamo osservare sia il rif. Roda de Vael e frontalmente la Roda di Vael, mentre alla nostra destra la gialla cima dei Mugoni. Il sentiero cala molto ampio con qualche tornante e poi sotto ai Mugoni attraversa sotto le rocce con un bel sottopassaggio naturale (bivio con sent. che sale  per la Ferrata a destra).
Si scende verso il bel prato con grandi massi ove vi è il bivio per rif. Nigritella, Ferrata e Passo dei Mugoni (m.2343). Per larga mulattiera sino al rifugio. Dal Passo delle Zigolade al rifugio circa 40 minuti.

Al rifugio Roda de Vael pervengono molti sentieri,  esso è la base di partenza dell'anello per ferrate della Roda De Vael e vi pervengono sentieri anche dal Passo di Costalunga n.548   e da Vigo di Fassa n.545
Noi proseguiremo seguendo il sentiero n.549 che tra grandi massi prosegue in quota verso est. Il sentiero è denominato "sentiero del Masarè". Esso ci fa raggiungere il monumento a Christomannos (panchine) nel punto ove supera il costone della Montagna in un punto di grande panoramicità sui Monzoni e sul Latemar.
(ore 0.30 circa dal rif. Roda de Vaèl)
Si prosegue poi mantenendosi alti e lasciando a sinistra il bivio del sentiero che cala al rif. Paolina (impianti di risalita). Dopo circa un'ora di cammino si perviene ad un grande masso cubico (sopra di noi la parete ovest della Roda de Vael - sul sasso sale una scala metallica - eliporto del soccorso alpino).
Qualche decina di metri più avanti il bivio con il sentiero (n.551 m.2186)  che sale su per il canalone verso il passo del Vajolon, ma noi proseguiamo diritti per i ghiaioni in leggera salita e poi nuovamente in leggera discesa oltrepassando il costone Ratscigler ed ormai in vista del Rif. Fronza da dove eravamo partiti.
Si giunge per buona mulattiera al bivio sottostante il rif. Fronza in circa due ore dal rif. Roda de Vael.
(mt.2255). Non vi è acqua su questo tratto di percorso.

Si scende per stradina rotabile (sent.n.2c) sino al grande prato del M. Coronella sito a 2000 mt. e da qui sempre per stradina si scende sino agli impianti di risalita, seguendo il tracciato delle piste da sci.
La discesa impegna per circa 40 minuti.


Dal Rif. Roda de Vael: Le Coronelle                             La Cima dei Mugoni ed a dx il Passo delle Zigolade


ROSENGARDEN: da sin la Roda de Vael, le Coronelle . I Mugoni.






Anello del Catinaccio per Val Duròn, Passo del Molignon e Passo Principe






                    Rosengarden : anello per le Torri del Vajolet



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